.

Volti, corpi, bozzetti e statue levigate nel marmo bianco, il tavolo da lavoro: tutto è rimasto così come Mario Coppetti l'ha lasciato, custodito nella casa di via Chiara Novella dalla figlia Silvia. Un patrimonio di arte e di storia che, per volere dello scultore non andrà disperso.

È questo l'obiettivo della Fondazione, intitolata allo scultore, scomparso all'età di 104 anni il 26 aprile 2018, mantenere vive le sue opere ma nello stesso tempo mantenere vivo il ricordo di una lunga esistenza dedicata alla comunità di cui era parte e che ha servito con dedizione e amore, una fede incrollabile nei valori della libertà, della democrazia, della giustizia e del progresso sociale, una interpretazione dell'insegnamento come missione educativa.

Un impegno artistico dedicato al bello, ma soprattutto alla trasmissione di memorie e di valori.

La Sede

La Sede della Fondazione, è posta nella casa dello scultore Mario Coppetti, in via Chiara Novella al numero 17 a Cremona. Il destino ha voluto che lo stesso fabbricato, sia stato il luogo che ha ospitato e che ha visto condividere, in tempi diversi, le proprie domestiche stanze da parte di due patrioti: Giovanni Chiosi, nobile figura del Risorgimento cremonese, e Mario Coppetti, esimia personalità civile e artistica del nostro tempo.

.

L'Uomo

Dopo il 25 aprile, Mario Coppetti, finalmente libero dalle preoccupazioni procurategli dalla dittatura e dalla guerra si unisce in matrimonio con la professoressa di italiano Amalia Caffi. 
È il 25 ottobre 1945. Il suo è stato un matrimonio felice; con le nozze Coppetti si è messo alle spalle gli anni della tragedia e ha inteso - com'è nelle speranze di tutti - ritornare all'amore e alla serenità famigliare. Concetto che in lui - nutrito dagli ideali socialisti - si estende al corpo complessivo della società umana.Non ha quindi esitazioni a buttarsi nell'impegno politico.
Coppetti inizia così il suo lungo itinerario nella pubblica amministrazione. Fu un cammino non facile, ma nell'arco di tutto il suo mandato svolge la sua funzione con vivido e appassionato amore per la città di Cremona: fu Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica del Comune di Cremona dal 1961 al 1969, Presidente della Società per l'Autostrada Piacenza-Cremona-Brescia dal 1970 al 1974.

L'Artista

Apprendistato nella bottega del marmista Checchi frequenta la scuola Ala Ponzone dove ha come insegnante lo scultore Denti e l'Istituto d'arte Toschi di Parma. In seguito lavora nello studio dello scultore Dante Ruffini formandosi in una visione rinascimentale della scultura aperta tuttavia a visioni ed interpretazioni moderne. Insofferente per la mancanza di libertà a 22 anni si reca a Parigi ove può approfondire la conoscenza dei grandi scultori, in particolare frequenta il laboratorio di Rodin.  Nel 1938 espone al Gran Palais, al Salon des artistes francais un busto della madre. Rientrato a Cremona continua la sua attività, partecipa a varie mostre personali e collettive, esegue lavori in varie chiese e in cimiteri anche fuori Cremona. Fu Presidente della Associazione artisti e professionisti. Insegnante di disegno e di plastica alla scuola di liuteria dal 1945 al 1953, ordinario di disegno e storia dell'arte al Liceo Scientifico Aselli di Cremona dal 1948 al 1975.

.

"...sono convinto che Mario Coppetti ha dato vita ad un'opera d'arte destinata a restare nel tempo, un autentico capolavoro del realismo scultorio del nostro secolo".

Vincenzo Vicario